martedì 13 maggio 2008

A forza di essere vento

L'Italia ha finalmente raggiunto la pacificazione nazionale. Non più odii di partito, ma una sana rivalità, confronto democratico di posizioni diverse.
Il capo dell'opposizione telefona al capo della maggioranza per dirgli "complimenti, hai vinto"; il capo del governo telefona al capo dell'opposizione... Finalmente si dice basta alle demonizzazioni dell'avversario. E se un giornalista osa ricordare le frequentazioni mafiose della seconda carica dello Stato, lo scandalo e' che il giornalista le ricordi, non che il Presidente del Senato sia andato a braccetto coi boss. E in questa nuova Italia pacificata i cori a difesa del Presidente del Senato si alzano, prima ancora che dalla maggioranza, dalla stessa "opposizione": questo si' che e' un Paese civile!

Alta espressione di civiltà, d'altra parte, e' offerta anche a Napoli. Una città sommersa dai rifiuti, abbandonata a se stessa da una classe politica corrotta e/o incapace, afflitta dalla violenza della camorra. Una città che a tutto questo finalmente reagisce e si ribella, lanciando pietre e molotov contro i campi ROM.

2 commenti:

Roby ha detto...

Suggerisco la lettura dell'articolo di D'Avanzo su Repubblica.
La verità è qualcosa di assolutamente sfuggente...sempre...

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/fatti-verita/fatti-verita.html

marco ha detto...

Sì, la verità è sempre sfuggente, non ci sono dubbi... Ma un giornalista ha il dovere e la libertà di informare, e se il Presidente del Senato ha frequentato mafiosi io voglio che spieghi perché, non che si gridi allo scandalo perché qualcuno si azzarda a ricordarlo. Tutto qui, non gogne, ma trasparenza almeno sì...
Quanto all'articolo di D'Avanzo, stesso criterio: trasparenza! Travaglio non ha gridato allo scandalo o cose simili: ha detto che si tratta di una calunnia, ha spiegato le circostanze del caso, ha querelato quello che lui considera il calunniatore... E' così che si fa, si spiega!
...e comunque, sinceramente mi preoccuperei di più delle frequentazioni della seconda carica dello Stato che non di quelle di un giornalista...