lunedì 28 gennaio 2008

Back to NY /1

Sono tornato ieri da New York e ora sono qui che ascolto i cd che ho preso ad Harlem.
New York è una città che in qualche modo lascia sempre dentro qualcosa. Ci arrivo giovedì sera. Questa volta con un autobus confortevole e puntualissimo, che mi lascia a due passi da Times Square.
Giusto il tempo di mangiare qualcosa al volo e poi vado in ostello, lo stesso dell'altra volta, vicino a Central Park, sulla 103rd street west. Nella stanza ci sono 8 posti a letto, ma sono quasi tutti vuoti. Dentro c'è un ragazzo turco che, per non smentire i luoghi comuni, fuma come un turco. Mi metto presto a letto.
La mattina del venerdì mi alzo di buon mattino. Vado a fare colazione a uno Starbucks vicino l'ostello e poi prendo la metro, destinazione South Ferry. Da qui partono i traghetti che portano alle isole: Staten Island, Liberty Island e Ellis Island. La prima è un vero e proprio quartiere di New York, non una gran bella zona a quanto si dice.
Liberty Island è l'isola da cui la Statua della Libertà "fiera abbraccia tutta quanta la Nazione". Ellis Island è invece l'antico approdo degli immigrati di un tempo, quelli che arrivavano per mare alla scoperta del Nuovo Mondo. Il bel palazzo in cui un tempo le masse di immigrati venivano lasciate ad aspettare il visto per l'America, ora è sede del Museo dell'Immigrazione.
Dopo aver passato i controlli di sicurezza, prendo il traghetto per la Liberty Island. Il paesaggio è molto bello: da una parte New York e i grattacieli che si allontanano, dall'altra la Statua che lentamente si avvicina. Anche qui, più che il piacere di scoprire, vale quello di riconoscere ciò che sempre si è visto.
Faccio la fila per entrare nella Statua. La borsa devo lasciarla in una delle cassette di sicurezza, che si aprono e si chiudono con l'impronta digitale (l'amenità tecnologica costa 1$ per 2 ore, ma assolutamente ne vale la pena!). Segue una perquisizione severa, con macchinario metal detector che per qualche strano motivo che non capisco spara dei soffi d'aria addosso alla gente.
Dentro la Statua ci sta un piccolo museo: ci sono alcuni pezzi dei calchi usati per costruirla (il mio preferito è l'orecchio della Libertà), immagini varie della Statua e centinaia di riproduzioni in vari materiali e dimensioni. Ci sono anche degli schermi che proiettano un filmato su come la Statua è stata costruita.
Dopo l'11/9 la Statua è stata in parte chiusa e non si può più salire fino alla corona: si arriva solo alla fine del piedistallo, che è alto circa 45 metri (la Statua è alta altri 45 metri).
Salgo le scale fino a dove si può, faccio il giro del piedistallo e qualche foto alla Statua e a NY vista da lontano. Torno giù, vado a recuperare la mia borsa e prendo il traghetto di ritorno, che passa da Ellis Island (dove però non scendo perché non mi basta il tempo). Sono circa le 12 quando torno sulla terra ferma e salgo in metropolitana, direzione Chinatown / Little Italy.

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