January 11, 2008...incredibile ma vero...
Vinicio Capossela at the J. F. Kennedy Center, Washington DC
Eccentric Italian folk artist Vinicio Capossela presents music portraying entire worlds infested by demons, grace, shadows, lost souls, and losers.
Torno dalla pausa pranzo e, prima di rimettermi al lavoro, do uno sguardo agli eventi del fine settimana. E che cosa spunta? Vinicio Capossela in concerto, a due passi dall'ufficio. L'orario è strano, le 6 di pomeriggio. L'ultima volta Capossela l'ho visto a Roma, terrazzo del Pincio, anche lì alle 6. Ma allora erano le 6 del mattino, per la chiusura della Notte Bianca 2006...
Non perdo l'occasione e mi informo sull'autobus che porta al Kennedy Center. E' un grande teatro, con diverse sale. Lo stile è quello solito americano: pomposo e magnificente, con il caratteristico effetto finto-lusso che qui piace tanto.
Appena entrati ci si ritrova in una galleria con moquette rossa e alle pareti appese le bandiere di tutti gli Stati. In fondo alla galleria c'è la sala con il palco dove, mentre arrivo, fa la sua apparizione il buon Vinicio.
Durante le prime due canzoni la platea sembra un po' perplessa: forse non si aspettavano un tizio con la maschera di Minotauro che muggisce sul palco... Poi però lui spiega le prime due canzoni e presenta la terza: "a mythological chachacha". La Medusa conquista il pubblico e la restante ora di concerto vola via. Si chiude con l'esilarante "L'uomo vivo (inno alla gioia)", con applausi ritmati e tutti in piedi.
Lui saluta, ringrazia, si scusa per non essersi potuto candidare alle presidenziale ma promette: "We'll do something else".
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