lunedì 7 gennaio 2008

Fantapolitica

Ieri sera in TV hanno trasmesso il dibattito con cui si è chiusa la campagna elettorale per le primarie in New Hampshire. Dalle 19 si sono confrontati i candidati Repubblicani, intorno alle 9 è stato il turno dei Democratici.
Non ho seguito l'intero dibattito con grande attenzione. Sono rimasto però colpito dal modo in cui qui si affrontano le questioni di politica estera.
Non c'è differenza, di fatto, fra il modo in cui i candidati affrontano le questioni di casa propria e quello in cui parlano degli affari altrui. Parlano di rimuovere un capo di Stato di un altro Paese con la stessa facilità con cui da noi si parlerebbe di cambiare l'allenatore di una squadra di calcio. E a chi vuole fare in modo che il presidente di questo Stato (si parlava del Pakistan) si dimetta, risponde qualcun altro per dire che "no, non possiamo chiedergli di dimettersi, perché è stato eletto dal suo popolo; e poi non saremmo in grado di controllare le conseguenze! e allora è meglio che lo lasciamo al suo posto e gli diciamo noi cosa deve fare".
Ecco, non sembra sfiorare la loro mente l'idea che, forse, potrebbero farsi gli affari loro e lasciare che ogni popolo decida per sé.

L'altra cosa "divertente" è stata la lunga discussione dal tema: "Cosa farebbe se Lei fosse il Presidente, il giorno dopo un attacco nucleare ad una città americana?".
E tutti i candidati subito lì a cercare la risposta più convincente e ad argomentare facendo come se davvero gli Stati Uniti avessero appena subito questo gravissimo attacco. ...a questo punto comincio a pensare che la prossima domanda potrebbe riguardare un'imminente invasione aliena...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Marco, ma sei di nuovo a Washington!?!!..bene, così continuo ad avere particolari e stranezze di quel popolo.... senza muovermi da casa...comodo,no? Buon proseguimento, ma soprattutto FELICE 2008!!! Un abbraccio Lucia

marco ha detto...

grazie!!