lunedì 11 febbraio 2008

Back to NY / 6


Ultimo giorno a NY. L'autobus di ritorno parte alle due meno un quarto.
E' domenica... e la domenica si va a messa! Prendo subito la metro, senza neanche fare colazione, per andare ad Harlem. Ho letto sulla mia guida di una chiesa famosa per i cori gospel: la Abyssinian Baptist Church (foto).
Appena sbarcato ad Harlem vedo un nero che porta, avvolta nel cellophane della lavanderia, una tunica colorata, di un rosso lucido, di quelle tipiche dei cori gospel: sono nel posto giusto!
Nonostante il sole, fa un freddo assurdo e tira vento. Non c'è molta gente per strada, ma i pochi passanti hanno un fare amichevole. Noto la frequenza insolita delle parrucchierie, una ogni dieci metri e tutte piene!
Mi dirigo verso la chiesa. Gironzolo un po' intorno, faccio qualche foto alla facciata. Cerco di capire se è possibile entrare. Sulla strada che costeggia la chiesa c'è una piccola bancarella con quadri e bigiotteria. Girato l'angolo un gruppo di turisti e un'altra bancarella, che vende dischi.
Un nero un po' attempato, cappotto lungo, cappello con falde e occhiali da sole, balla al ritmo del bel soul che viene dallo stereo sul tavolino su cui sono appoggiati i cd. Prendo tre cd che mi faccio consigliare dal venditore.
Torno all'ingresso della chiesa e chiedo se si può entrare. Il ragazzo alla porta mi dice che la fila è dietro l'angolo: quella che pensavo fosse una comitiva di turisti era la fila per entrare in chiesa!
Mi metto in coda, la funzione inizia fra circa tre quarti d'ora. Dopo mezz'ora di attesa la coda copre la lunghezza dell'intero isolato e continua dietro l'angolo per almeno altri 15-20 metri!
Stupide guide turistiche! Ti fanno credere che stai per fare una cosa originale, che stai andando a vedere una cosa per pochi intenditori e poi ti ritrovi con decine di altre persone che fanno la stessa cosa. Nell'attesa prendo un altro cd: me lo vende una signora che sta lì per conto della chiesa a tenere la fila in ordine e a vendere cd, dvd e cartoline.
Mi godo anche il passaggio di qualche gruppo di anziane donnone nere, che tutte impellicciate e con la piuma sul cappello se ne vanno a messa o chissà dove.
La sensazione di star facendo qualcosa "di massa" mi fa passare la voglia entrare. In più non sento più le mani dal freddo e, fatto un rapido calcolo, una volta entrato non potrei seguire più di dieci minuti di messa considerato che devo tornare in ostello a prendere le mie cose e poi andare a prendere il pullman.
Decido di andare: la prossima volta a New York cercherò un altra chiesa in cui andare a sentire i gospel e di cui non ci sia ancora traccia nelle guide turistiche.
Passo dall'ostello a prendere lo zaino e poi vado verso Times Square. Ho giusto il tempo per una fetta di cheese cake alla ciliegia prima di ripartire verso Washington.

1 commento:

Francesca ha detto...

Che peccato!!!
Avevo sentito parlare anch'io di una chiesa di Harlem famosa per i cori Gospel... Magari era la stessa!!! Peccato per il tempo che ti alitava sul collo... sono convinta che nonostante la folla, sarebbe stata una bellissima esperienza.
Adesso che cosa fai? Dove sei?
Un abbraccio fino al di la dell'Atlantico
Francesca