domenica 16 dicembre 2007

New York / 2

Quando ci arrivo New York sembra Pechino. Ancora i cinesi protagonisti di questa avventura. Negozi cinesi, insegne cinesi (anche quella di McDonald's), passanti cinesi, puzza di fritto e di pesce secco cinese... La prima tappa è l'ostello, che sta vicino a Central Park, da cui prende il nome.
Ci si arriva in metropolitana. La metro di New York è un misto di fogna e bagno pubblico: stretta e buia, tutti i muri sono di piastrelle bianche e blu. In alcune stazioni un sospetto rivolo di acqua verdastra scorre tra i binari; in altre c'è un cartello ad avvertire che dentro ci sono i topi ed effettivamente ne spunta uno fra i binari. In un treno un tizio parla ad alta voce, in continuazione, fa facce strane e dice chissà cosa; un altro gli dice di smetterla, di stare zitto e comincia una litigata di quelle che si vedono nei film, con l'immancabile frase "questo è un Paese libero!"
Noi "washingtonians", abituati a stazioni comode, grandi e ariose, con le panchine e gli schermi con i treni in arrivo, ci stupiamo di questo tunnel desolato e sporco, in cui non c'è modo di sapere quanto manca al prossimo treno...
L'ostello è buono, pulito e ordinato, a dieci metri dalla metro. Se qualcuno dovesse trovarsi a passare da NY, ve lo consiglio, ecco il link www.centralparkhostel.com.

...continua...

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