mercoledì 19 dicembre 2007

New York / 3

Non starò a raccontare cosa ho fatto e cosa ho visto nella Grande Mela. Niente di diverso, credo, dai tanti turisti e tanti italiani che erano insieme a me lo stesso giorno negli stessi posti.
Non starò qui ad annoiarvi dicendovi i nomi delle piazze, dei grattacieli, dicendovi cosa ho bevuto o cosa ho mangiato (giusto una piccola eccezione, una nota di merito alla cheesecake alla fragola a Times Square e un grazie a Sergio per questa preziosa chicca).
Vi dirò invece, brevemente, delle sensazioni che questa città mi ha lasciato.
New York è un po' tutto e il suo contrario. E' una città sporca che sa essere elegante. E' una città frenetica che sa essere tranquilla.
New York è una città in cui uno, più che scoprire, riconosce. Sono posti in cui sembra di essere già stati, luoghi già visti. Nonostante ciò, è una continua sorpresa, ogni cosa, come dicevo all'inizio, bella o brutta che sia, è comunque più grande di come te la aspettavi.
New York è la città affollata di Times Square e del Rockfeller Center, con l'albero di Natale e la pista di pattinaggio su ghiaccio. New York è tranquilla e silenziosa e sembra quasi finta vista dalla cima dell'Empire State Building. A Union Square, fra le bancarelle del mercatino, ti aspetti di trovare Woody Allen e le sue nevrosi.
Per finire, New York, oggi, è soprattutto un grande vuoto, un pezzo di cielo che non vorresti vedere, un posto in cui si respira ancora la tragedia e la morte, in cui si sentono i brividi della storia. La storia che si è vissuta prima di leggerla sui libri, quella delle Torri gemelle. Sarà il ricordo di quelle immagini terribili, sarà l'impatto che hanno avuto sulla nostra vita... Il World Trade Center è un posto in cui non è il vento freddo che fa lacrimare gli occhi, ma la vista di uno spazio che sembra immenso fra i palazzi che circondano il grande cantiere che è oggi Ground Zero. Uno spazio vuoto innaturale in una città così piena di tutto.
...continua...

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